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Oro in perdita

Dopo essere scesi mercoledì ai minimi delle ultime 4 settimane, ifutures sull’oro giovedì hanno continuato a perdere terreno. Al Comex di New York i prezzi per giugno sono scesi infatti del 0,47% a 1.385,90 dollari.

 

I dati economici pervenuti non sono stati incoraggianti né eccessivamente deludenti, eppure l’oro ha sofferto, a differenza delle azioni che invece si sono dimostrate più resistenti. Le notizie arrivate dagli Stati Uniti danno una produzione industriale in calo nel mese di aprile più del previsto, -0.5%, dopo una crescita stentata dello 0,3% di marzo.

 

Il Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti ha comunicato un calo dell’indice dei prezzi alla produzione dello 0,7%, superando addirittura la previsione degli analisti di un calo dello 0,6%. Il mese scorso l’indice veva subito un calo dello 0,6%. Anche i prezzi al consumo sono calati perilsecondomese consecutivo. Le richieste per sussidi di disoccupazione lo scorso mese sono cresciute di 32.000 unità invece che delle previste 2.000,toccando 360.000 unità.

 

Le cattive notizie non arrivano solo dagli Stati Uniti. Il PIL della zona euro infatti ha subito una contrazione dello 0,2% nel primo trimestre, peggio dello 0,1% previsto. Il PIL della Germania, la maggiore economia della zona euro, è cresciuto nel primo trimestre solo dello 0,1%, al di sotto del previsto aumento dello 0,2%.

 

Pessimi dati anche per gli ETF sull’oro, dove continua l’emorragia che ha provocato una calo delle riserve di circa il 16% da inizio 2013. Nel corso delle ultime sette settimane solo in tre giorni di negoziazionisisono visti aumenti delle riserve degli ETF.

 

Anche John Paulson, miliardario e manager di un hedge fund uscito malconcio dal sell off di oro di inizio aprile, ha deciso diridurre le proprie partecipazioni nelle società di estrazione di oro, comprando azioni di società che dovrebbero trarre benefici da un’economia più forte.

 

Lo scorso trimestre Paulson aveva ridotto le esposizioni verso alcune imprese minerarie, adesso ha deciso di vendere azioni della Barrick Gold Corp., il più grande produttore di oro al mondo, per un totale combinato di 124,7milioni di dollari.

 

Il miliardario ha poi acquistato partecipazioni nella Family Dollar Stores Inc., nella Hess Corp., e nella Citigroup Inc. per un totale combinato di 532,4 milioni di dollari.

 

Eppure la sua fiducia nell’oro non è svanita del tutto, anzi: le partecipazioni nell’SPDR Gold Trust, il maggior ETF in oro,sono rimaste invariate, ed ha acquistato 163.000.000 di azioni della Sibanye Gold Ltd., per un totale di 9,22milioni di dollari.

 

«Crediamo che l’oro stia solo prendendosi una pausa in un’ottica di trend rialzista nel lungo termine. Anche se l’inflazione sta tardando a manifestarsi, la continua immissione di denaro sui mercati da parte delle banche centralitrascinerà la domanda di oro come alternativa alle valute cartacee».

 

fonte: informazioni d’oro

 

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